8 novembre 2016 - 19:42

Tempo di lettura:

Pubblicato più di un anno fa

Chi non conosce Simonetta Agnello Hornby? La nota scrittrice palermitana vive a Londra dal 1972 occupandosi di diritto di famiglia e dei minori per lo studio legale che ha fondato. È impegnata in particolare nella lotta alla violenza domestica. La ricordiamo tra l'altro protagonista nel 2015 con il figlio del documentario a puntate su Rai3 Io e George.

Molti i suoi romanzi pubblicati e accolti nel mondo sempre da grande entusiasmo: ne parlerà sabato prossimo con il libraio Giorgio Personelli soffermandosi in particolare sull’ultimo successo, "Caffè amaro". A detta della stessa autrice si tratta del testo più sofferto, che ha per protagonista un personaggio femminile indimenticabile.

Sarà possibile scoprirlo ad Albino, all’Auditorium in via Aldo Moro 4, alle ore 18 di sabato 12 novembre.

L'organizzazione della manifestazione è a cura del Sistema Bibliotecario della Valle Seriana in collaborazione con il Sistema culturale integrato della Bassa pianura Bergamasca e 17 comuni della provincia di Bergamo, con il sostegno di Regione Lombardia, Modulor, Hotel Piemontese, Fondazione Credito Bergamasco e Discover Bergamo.

Partner della manifestazione Li.Ber Associazione Librai Bergamaschi, Promoserio, Terza Università e L'Eco di Bergamo.

Per informazioni: www.presenteprossimo.it.

Simonetta Agnello Hornby è nata e cresciuta a Palermo. Laureata in giurisprudenza e sposata con un inglese ha vissuto all’estero negli Stati Uniti, in Zambia e dal 1970 a Londra. Dagli anni ottanta si occupa di diritto di famiglia e dei minori per lo studio legale da lei fondato. Ha pubblicato "La Mennulara" (2002), "La zia marchesa" (2004), "Boccamurata" (2007), "Vento scomposto" (2009), "La monaca" (2010), "La cucina del buon gusto" (con M.R. Luzzati, 2012), "Il veleno dell’oleandro" (2013) e "Caffè amaro" (2016). Collabora con la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence.

Parole chiave