Pubblicato più di un anno fa
Davide Bugini
In molti sono a conoscenza del fatto che il 2005 è stato dichiarato anno mondiale della fisica e pochi sanno il motivo per cui proprio quest'anno sia stato scelto per essere dedicato a questa affascinante scienza.
Era il 1905 e un allora giovane Albert Einstein era sul punto di pubblicare la sua teoria della relatività ristretta che avrebbe dato il colpo definitivo ad una già cadente fisica classica, tanto che Sommerfeld scrisse: "Attenzione! Pericolo di crollo. Chiuso temporaneamente per radicali lavori di ricostruzione".
In occasione del centenario di quell'annus mirabilis nel quale la fisica fu sconvolta, l'UNESCO ha proclamato quindi l'anno mondiale di questa scienza come degna celebrazione di una data così cruciale per il mondo, scientifico e non.
Numerose sono state le manifestazioni organizzate su questo tema, e non soltanto dalle grandi università o città; i comuni di Treviglio e Caravaggio, assieme al Club UNESCO "Il Caravaggio", alla fondazione per la divulgazione delle discipline scientifiche "Livia Tonolini", all'Università degli Studi di Bergamo e a vari istituti scolastici del distretto, fra i quali il nostro liceo, hanno organizzato un ciclo di quattro conferenze dal titolo "Le grandi rivoluzioni della fisica moderna".
La prima conferenza è stata tenuta il 18 marzo dal prof. F. Tonolini, presidente della fondazione omonima, su "I pionieri della fisica atomica e nucleare (1895-1945): 50 anni che sconvolsero la fisica"; più che una spiegazione di teorie scientifiche essa è stata la cronologia delle scoperte che hanno portato alla caduta degli assiomi classici culminante nel progetto Manhattan, al quale prese parte anche Fermi, e lo sgancio delle due bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nel 1945. "Pura storia della scienza; un'infarinatura generale di formule e concetti. In alcuni punti noiosa e difficile; in altri meno complessa e più affascinante." Questo il giudizio di un ragazzo del liceo che vi ha preso parte.
La seconda, replicata il 16 aprile nell'aula magna del nostro istituto, è stata tenuta dal prof. G.Battistoni dell'INFN ed era sul tema "Dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande". In modo affabile e simpatico il prof. Battistoni ha tentato di spiegare a noi "profani" i "misteri" della fisica nucleare e dell'astrofisica parlando delle particelle elementari, dei tentativi ed esperimenti fatti per individuarle, delle forze d'interazione, dell'origine del cosmo concludendo con le nuove frontiere ancora da esplorare quando tutte le risposte sembravano esser state trovate. Uno studente ha affermato: "Ha spiegato bene anche se non ho capito tutto perché non avevo le nozioni necessarie alla comprensione; mi ha in ogni caso interessato".
"Un inizio autoritario ma poi il clima si è sciolto quando ho sentito le sue chiarissime spiegazioni sulla relatività; per esempio ho capito come mai la velocità della luce è irraggiungibile. Noioso e oscuro il dibattito finale dove si affrontavano temi complessi come per esempio le convinzioni religiose dello stesso Einstein"; questa l'opinione di una ragazza sulla terza conferenza del ciclo tenuta dal prof. S. Bergia, docente all'università degli Studi di Bologna, dal titolo "1905: anno memorabile di Einstein; i cinque articoli che hanno rivoluzionato la fisica". Il professore ha qui enunciato la relatività ristretta e abilmente spiegato i suoi cinque punti soffermandosi di più su quelli che effettivamente portavano una vera rivoluzione (alcuni articoli, infatti, erano a conferma dell'esistenza dell'atomo, altri sui moti browniani).
L'ultima conferenza del ciclo è stata tenuta dal prof. V. Erbetta sul tema delle onde elettromagnetiche. La prima parte è stata una vera e propria storia su queste fino alla civiltà moderna delle telecomunicazioni. La seconda sulla fisica delle onde elettromagnetiche ha dovuto essere molto riassunta a causa del "tempo tiranno". Una professoressa che vi ha preso parte ha espresso questo giudizio: "Meritevole il fatto che ha cercato di spiegare i concetti senza utilizzare formule complesse che risultano di difficile comprensione all'ascoltatore. La prima parte era doverosa, ma la seconda è risultata sacrificata a causa del poco tempo. Credo che sarebbe necessaria un'altra conferenza su questa parte di applicazioni che dopotutto troviamo anche nella vita di tutti i giorni".
L'iniziativa continuerà ora con un secondo ciclo di conferenze, "La fisica e la scienza dei materiali" (la prima conferenza sarà venerdì 16 settembre sui nanomateriali), interessante per coloro a cui piace vedere e scoprire come la fisica sia applicata all'industria o alla medicina e consigliata a coloro che disprezzano la fisica accusandola di essere mera teoria priva d'alcuna applicazione nel mondo reale e nella vita di tutti i giorni.
(articolo scritto per lafragola.it nell'anno scolastico 2004/2005)