Pubblicato più di un anno fa

Matteo Di Renzo
Ai primi di aprile sono partiti i lavori per la costruzione del terzo lotto del liceo scientifico e linguistico “Galileo Galilei”, che dovrebbero terminare nell’aprile 2008, sicché dall’anno scolastico 2008/9 la nuova parte dell’edificio sarà funzionante e tutte le classi troveranno posto nella stessa struttura.
Finora, gli alunni non avevano potuto compiere il quinquennio nello spazio della sede principale: quando l’istituto aprì nell’a.s. 1975/6, come sezione staccata del liceo “Lussana” di Bergamo, per poi diventare autonomo nell’a.s. 1982/3, trovò sede nell’ex orfanotrofio “don Pierino Crispiatico”; dal febbraio 1997 alcune classi traslocarono nel lotto A del nuovo edificio, a cui si affiancò dal settembre 1998 il corpo B. Proprio il corridoio che univa le due ali gemelle è stato abbattuto ai primi di aprile per far posto al terzo e ultimo lotto in costruzione.
Ma il liceo ha sempre dovuto ovviare all’insufficienza di aule appoggiandosi prima alle scuole medie “Mastri caravaggini” e, dall’a.s. 2004/5, alla scuola media paritaria“La Sorgente”, che oggi ospita sette classi prime e una seconda.
Quando a metà degli anni Novanta si decise di costruire un’unica nuova sede, si considerarono due possibilità: edificarla lotto per lotto, aggiungendo parti dell’edificio se e quando necessario; oppure costruire una struttura già completa, le cui dimensioni sarebbero state decise secondo previsioni il più realistiche possibile, ma che si spingevano molto in là nel futuro e perciò nell’incertezza.
Il preside di allora, Nazario Erbetta, optò per la prima proposta, che – oggi ce ne rendiamo conto – è senz’altro la più razionale. Il professor Erbetta, preside del liceo per vent’anni fino all’a.s. 2004/5, ne ha segnato profondamente la storia: quella sua buona scelta, assieme a molte altre, ha contribuito fortemente alla costruzione di un istituto funzionale che offre a chi lo frequenta tante possibilità. Non dev’essere stato semplice impiantare e mantenere una scuola di circa novecento studenti nelle buonissime condizioni in cui è, partendo da una sezione del “Lussana” di due sole classi e arrivando alle circa 40 degli ultimi anni.
Purtroppo però la morte, il 22 aprile dell’anno scorso, ha impedito al professor Erbetta di vedere il compimento di un’opera che gli avrebbe dato grande soddisfazione. Ma la razionalità della sua scelta ha consentito uno sviluppo su misura: costruita per prima l’ala est dell’edificio, si pensava di affiancarle subito il corpo centrale (quello ora in costruzione), comprendente anche una palestra; ma poiché era il più grande, si edificò prima la gemella ala ovest, così da rimediare a eventuali errori nelle previsioni su dimensioni e forme.
Oggi che le esigenze sono più chiare, nella costruzione del terzo lotto si è puntato sulle aule: il nuovo edificio ospiterà un ampio ingresso a piano terra, da 12 a 14 nuove aule, una biblioteca con sala di lettura più spaziosa dell’attuale, spazi per il ricevimento dei genitori e vani di servizio per magazzini e deposito di materiali.
Per l’educazione fisica e per varie altre attività extrascolastiche la palestra delle scuole medie e gli impianti del centro sportivo comunale sono sufficienti; è sembrato più utile impiegare i soldi per altre aule, e non solo a beneficio delle classi future, visto che già quest’anno due laboratori si sono dovuti trasformare in aule per mancanza di altri spazi. Il costo complessivo dell’opera – ben un milione e mezzo di euro – di sicuro non permette sprechi: sarebbe stato bene avere una palestra, ma ci sono delle priorità.
Il finanziamento è interamente a carico dell’amministrazione provinciale, che ha assegnato l’appalto otto anni dopo l’apertura del secondo lotto: per tanto tempo il liceo ha dovuto dislocare svariate classi nelle succursali, prima che ci si convincesse che la sede aveva urgente bisogno di essere completata.
Il terzo lotto sarà simile agli altri due nella forma ma più ampio per dimensioni e formerà con essi una struttura unica su tre piani, mentre finora i lotti già edificati erano collegati solo al piano terra da un corridoio che doveva essere provvisorio, ma che è rimasto tale per nove anni. Ma finalmente si avvicina il giorno in cui il liceo diverrà una scuola completa.
(articolo pubblicato su "Il Galileo" di maggio 2007 - "Popolo Cattolico" del 19 maggio 2007)