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Giulia Milanesi
Lunedì 16 giugno: «si sal-pa!»... No, un momento: che c’entra? Siamo a ottobre, la stagione della navigazione è finita. Vero, però vale la pena riandare per un momento all’estate per raccontare quel che il liceo “Galilei” offre anche dopo la scuola – debiti e corsi di recupero a parte, s’intende.
Da qualche anno, giugno è il mese del “Liceo in barca”: così alcuni studenti, pur non avendo la minima idea di come si salisse su un’imbarcazione, si sono radunati a Lovere per una settimana e si sono affidati all’istruttore Bruno, che ha loro insegnato le basi e il lessico della navigazione a vela. Dopo due giorni di pioggia, trascorsi a imparare la teoria sulla terraferma, si è passati alla pratica sull’acqua: tra cazzate, lascate e scuffiate il gruppo assicura di essersi divertito tantissimo. Come il pane non può stare senza la nutella così il prodiere, che mantiene stabile la barca, non può fare a meno del timoniere, che le dà la direzione.
È capitato che una piccola distrazione dell’uno o dell’altro avesse conseguenze immaginabili, ma niente paura: tutto si è risolto in una gran risata. I volonterosi allievi del corso hanno imparato ad armare la barca, cosicché fosse pronta per una battaglia con le onde, a condurla senza troppi scivoloni e a disarmarla dopo una lunga lotta con il sartiame e gli attrezzi del mestiere. Insomma una bella esperienza, anzi molto di più: un modo per imparare divertendosi in compagnia. A scuola capita di rado.
(articolo pubblicato su "Il Galileo" di ottobre 2008 - "Popolo Cattolico" del 18 ottobre 2008)