22 dicembre 2008 - 10:51

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Alice Maffioli, Gaia Maina, Michele Marchesi, Emanuela Oldoni, Deborah Ubbiali

Martedì 18 novembre il liceo “Galilei” è stato impegnato nell’annuale Straliceo, una corsa campestre di circa 5 km nei campi a nord di Caravaggio: vi partecipano quasi tutti gli studenti del liceo, ma anche alcuni docenti. Per molti era una novità eccitante, per altri una consuetudine. L’organizzazione è quasi tutta affidata ai ragazzi delle classi quinte e agli insegnanti di educazione fisica, aiutati dalla Protezione civile e del gruppo Alpini di Caravaggio, specie sul tratto urbano. Gli studenti organizzatori, divisi in squadre, curano il ristoro, l’assistenza sul percorso, le classifiche e così via.

Alle 10,30 il via alla corsa del biennio. Dopo meno di mezz’ora, ecco all’arrivo il vincitore della sezione maschile, Angelo Garlini di 2aB, seguito da Matteo Borella di 1aA e da Gianmarco Luggeri di 2aI; fra le ragazze, si segnalano Giulia Gatti di 1aD, Alessandra Guaitani di 2aE e Daria Bonfanti di 2aH - non è un caso che tutti costoro pratichino il calcio, l’atletica e il nuoto.

Per i veterani del triennio la corsa campestre parte alle 11,30. Per qualcuno è stata l’ultima Straliceo: è il caso del vincitore maschile, Giorgio Bertola di 5aE. Altri potranno riscattarsi l’anno prossimo, come il secondo e il terzo classificato, Matteo Cavalleri di 3aA e Marco Belloli di 4aL. Entrambi erano già saliti sul podio l’anno scorso, rispettivamente al primo e al secondo posto, e quest’anno hanno confermato i loro ottimi risultati, anche se sono scesi di un gradino «per colpa di Giorgio», che l’anno scorso non aveva partecipato: «Siamo contenti dei nostri piazzamenti. Ora che abbiamo vinto la Straliceo speriamo di trovare anche la ragazza!». La classifica femminile incorona invece Stefania Gussago di 3aH, seguita da Sylvia Vassalli 4aH e da AnnaTesti di 4aF.

Soddisfatti anche gli insegnanti che hanno gareggiato: «È un’iniziativa molto bella e divertente che non deve andare persa» secondo la prof.ssa Brigatti. D’accordo la prof.ssa Spatari, che ha aggiunto: «Mi sono meravigliata di aver preceduto molti ragazzi di gran lunga più giovani di me!».

Tutti concordi quindi nel sostenere il valore dell’iniziativa, ormai una tradizione per il liceo. Il suo scopo è che i ragazzi si mettano in gioco, dando prova della loro resistenza fisica, e soprattutto stiano insieme: la scuola non è fatta solo di lunghe ore passate sui banchi, ma è anche un luogo di formazione in cui ci si diverte, si fa della sana attività sportiva, si compete con gli altri in modo costruttivo e maturo. Forse per questo per i primi classificati non ci sono premi materiali. Il vero premio è la consapevolezza. Per questo siamo un po’ tutti vincitori.

(articolo pubblicato su "Il Galileo" di dicembre 2008 - "Popolo Cattolico" del 13 dicembre 2008)

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