9 novembre 2016 - 20:01

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di Giorgia Fleischmann

Ho sempre apprezzato i miei tre lunghi mesi di vacanze estive, finché non ho scoperto il cosiddetto “Fall break”. Una settimana di vacanza nel bel mezzo di ottobre, quando ti addentri in quella fase durante la quale pensi soltanto a quanto siano state belle le vacanze estive e vuoi solo che arrivi Natale. Ciliegina sulla torta, la mia famiglia ha organizzato per me un piccolo viaggio “on the road”.

Prima tappa è stata Trondheim, a 9 ore da casa. È una città molto più a nord e sulla costa ovest del paese. 9 ore principalmente perché il concetto di autostrada è molto diverso da quello che intendiamo noi: 70-80 km/h su una sola corsia per la maggior parte della tratta. Ma ne vale la pena: si è circondati dal verde per tutta la durata del viaggio, che comprende anche una sosta “gå tur”, tipicamente norvegese, che corrisponde alle nostre camminate in montagna della domenica.

Arrivati a Trondheim, sono stata accolta da un bel 2 gradi sotto zero (e siamo solo ad ottobre). È una città universitaria che accoglie circa 30 000 studenti, la cui presenza si può notare in tante idee, progettate e poi costruite in diversi quartieri, tra cui un megafono situato sulla riva dell’oceano per catturarne luce e suoni.

Megafono Trndheim

 

Ma la caratteristica distintiva di Trondheim sono le case colorate sul fiume Nidelva, che scorre sotto ai ponti della città.

Trndheim

 

Nei pressi di Trondheim si trova “Hell”, che in norvegese non significa "inferno" bensì "fortuna", da cui siamo ripartiti in direzione sud, dopo una breve sosta da tipici turisti.

Hell Norvegia

 

Ha inizio un viaggio che viene incessantemente interrotto dal mio “Can we please stop here to take a picture?”. È autunno inoltrato e la strada da percorrere in direzione sud costeggia fiordi, boschi, laghi e animali (ho anche adocchiato una volpe). Tengo i miei occhi ben aperti per fare in modo che tutta la meraviglia di questi posti rimanga ben impressa nella mia mente.

Con mia incredibile sorpresa, le strade vengono interrotte di tanto in tanto per un cambio di mezzo. Quando infatti i costi sono troppo elevati per costruire lunghi ponti, l’unico modo per arrivare sull’altra sponda rimane il traghetto!

La nostra meta è la strada stessa, la cosiddetta “Atlanterhavsveien”, letteralmente “strada dell’Atlantico”. È una strada lunga 8 km costruita su diversi isolotti e scogli, in modo da essere sopraelevata rispetto al mare, dove ogni angolo è da immortalare in una fotografia.

Atlantic Road Norvegia

 

Ultima destinazione è un’altra delle incredibili strade norvegesi: “Trollstigen”, “scala dei troll”, che al contrario si estende per ripide montagne e vallate. Dall’alto, camminando su una struttura dal pavimento in vetro, sembra di essere sospesi su uno strapiombo, mentre guardando dritto davanti a te il mondo sembra non avere fine.

Troll Norvegia

 

Anche se non strettamente legata al nome della strada, in Norvegia è molto diffusa la leggenda sull’esistenza dei troll, che si dice vivano nei boschi e sulle montagne del paese. Mi rimangono solo nove mesi per incontrarne uno.

(2 - continua)

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